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MODIFICA REGOLAMENTO IMU PER CONTRATTI CONCORDATI A SEGUITO DEL DM 6 SETTEMBRE 2024
Il Comune di Bologna sta adeguando il proprio Regolamento IMU al DM 6 settembre 2024 - attuativo della legge 160/2019 - che stabilisce in modo rigido le fattispecie in cui i Comuni possono diversificare le aliquote e quindi eventualmente concedere agevolazioni rispetto all’aliquota ordinaria. Al di fuori delle fattispecie previste dal citato Decreto non sarà più possibile prevedere agevolazioni.
L'attuale regolamento IMU del Comune di Bologna prevede, all’art. 5, una specifica agevolazione, ossia l’applicazione dell’aliquota pari a 0.76% (anziché 1.06%) nei casi di unità immobiliari locate a "canone concordato" a favore di:
- persone fisiche che le utilizzano come abitazione principale;
- studenti universitari, non residenti nel Comune, iscritti ad un corso di laurea, ad un diploma universitario o ad una specializzazione post laurea presso l’Università degli Studi di Bologna;
- lavoratori, non residenti nel Comune di Bologna o in comuni confinanti, che svolgono stabilmente la propria attività lavorativa nel Comune di Bologna o in Comuni confinanti;
A tale agevolazione si aggiunge quella prevista da normativa nazionale, che nei casi di contratti a canone concordato, riduce del 25% l’imposta calcolata in base alle aliquote comunali.
Le fattispecie previste nel Decreto citato, pur ampie e perciò tali da rendere possibile la conferma di quasi tutte le agevolazioni vigenti, escludono tuttavia gli immobili locati a "canone concordato" a lavoratori non residenti che svolgono stabilmente attività lavorativa a Bologna. Tale fattispecie di agevolazione verrà quindi eliminata dal nostro Regolamento in ragione appunto del Decreto appena citato, con la conseguenza che i proprietari manterranno l’agevolazione da norma nazionale, mentre perderanno l’agevolazione fin qua disposta dal Comune, salvo che i loro conduttori (lavoratori impiegati a Bologna) non decidano di prendere qui la residenza.
Tuttavia, nel nostro comune, i casi che attualmente rientrano in questa casistica sono molto limitati e stimati in poche centinaia (su circa 28 mila complessivi); condizione che dunque non dovrebbe incidere negativamente sul ricorso al contratto di locazione concordato.
Fonte:
Emily Clancy - Vicesindaca con delega alle Politiche abitative
Roberta Li Calzi - Assessora al Bilancio
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