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DA OGGI AUMENTANO LE MARCHE DA BOLLO
Il Governo ha deciso di procedere all’aumento dell’importo delle marche da bollo statali, che vengono utilizzate per la presentazione di documenti ufficiali, come ad esempio per la motorizzazione o per il pagamento delle tasse universitarie.
Gli aumenti sono significativi e l’intento del Governo è quello di finanziare con l’extra gettito generato la ricostruzione della regione Abruzzo dopo il terremoto che lo ha colpito ormai 4 anni, nel 2009.
Le marche da bollo passeranno da:
- 1,81 euro a 2 euro;
- 14,62 euro a 16 euro.
La decisione di aumentare l’importo delle marche da bollo statali è derivata dall’approvazione del decreto legge numero 43 del 2013, che si occupa di emergenze. In particolare sono state introdotte delle nuove misure a sostegno delle popolazioni dei territori colpite dai terremoti, dalle calamità naturali come ad esempio alluvioni, allagamenti e frane. Rientrano tra queste regioni quindi l’Emilia, colpita dal terremoto nel 2012, l’Abruzzo, colpito nel 2009 e Veneto, Sicilia e Toscana colpite da gravi alluvioni, smottamenti e allagamenti negli ultimi anni.
L’aumento imposto sulle marche da bollo andrà a finanziare un fondo destinato esclusivamente alla regione Abruzzo. Durante la discussione in Senato è spuntato un emendamento del decreto che mira a sostenere economicamente l’emergenza abruzzese, regione che ancora non ha visto la piena riscostruzione, dopo il tragico terremoto che uccise più di 300 persone. L’extra gettito colpirà tutti gli italiani e per la prima volta si è deciso di non incidere sulle accise sulla benzina o sulle sigarette. Il Senato ha approvato il decreto in prima lettura.
Si stima che l’importo che si riuscirà a raccogliere sarà nell’ordine dei 197 milioni di euro: questa è la somma che sarà messa da parte in un periodo di 5 anni, che va dal 2014 al 2019. L’emendamento prevede che i fondi raccolti vadano a finanziare la ristrutturazione di immobili gravemente danneggiati oppure che vada a contribuire all’acquisto di nuove abitazioni che vadano a sostituire quelle completamente distrutte dalla calamità naturale.
Fonte: impresalavoro.eu
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