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AUMENTO IMU CONTRATTI CANONE CONCORDATO
IL RESTO DEL CARLINO--> La tregua necessaria
24EMILIA.COM-->A Bologna aumenta aliquota Imu, il no dei proprietari
AIPI Bologna - Confesercenti (Associazione Italiana Proprietari Immobiliari)
APPC-Ascom Bologna (Associazione Piccoli Proprietari Case)
UNIONCASA Bologna
UPPI Bologna (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari)
Associazioni firmatarie degli accordi territoriali relativi ai canoni concordati, denunciano che il Comune di Bologna ha programmato un aumento considerevole dell’aliquota IMU per gli appartamenti dati in locazione con contratto a canone concordato.
Vogliamo evidenziare come quest’aumento contraddica la necessità di porre sul mercato appartamenti a canone ridotto (concordato) per far fronte all’ “emergenza abitativa” che a Bologna, come in altre città, è da tutti riconosciuta come un rilevante problema sociale.
I Proprietari Immobiliari pochi mesi fa hanno ancora una volta dimostrato la propria ampia disponibilità a favorire il diffondersi dei contratti a canone concordato, acconsentendo a ridurre il canone dell’ 8 – 10% e diminuendo la maggiorazione per gli immobili arredati.
Come si evidenzia dalla tabella allegata (allegato A), l’IMU graverà nello stesso modo sia per i canoni liberi che per quelli concordati.
Per appartamenti di modeste dimensioni, come quelli in tabella, gli aumenti annui varieranno dai 250 ai 400 euro: sono assolutamente intollerabili e faranno sì che il proprietario, molto spesso “piccolo”, non abbia più l’interesse ad affittare a canone concordato, come l’ “emergenza abitativa” richiederebbe e consiglierebbe.
La diminuzione dei contratti concordati che questo aumento IMU produrrà, aumenterà l’emergenza abitativa, i cui maggiori costi si riverseranno sul Comune di Bologna, e saranno senz’altro maggiori rispetto al gettito prodotto dall’aumento dell’aliquota IMU.
Bologna in questo momento risulta essere la città con il maggiore numero di canoni concordati sottoscritti: elevare l’aliquota IMU al massimo consentito dalla legge (10,6 per mille contro l’attuale 7,6 per mille) determinerà un minore utilizzo di questo contratto che tutti, proprietari, inquilini ed enti locali, ritengono indispensabile per far fronte all’emergenza abitativa.
Auspichiamo quindi che il Comune di Bologna modifichi questo dato nella sua previsione di Bilancio 2015 andando incontro alle esigenze di proprietari ed inquilini, che hanno trovato nel canone concordato un punto d’incontro positivo e di interesse sociale.
Tonino Veronesi Debora Lolli Marco Minarelli Andrea Casarini
AIPI Bologna APPC-ASCOM UNIONCASA UPPI
ALLEGATI:
TABELLA ALLEGATO A
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