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ARRIVA L'IMU ANCHE PER LA CHIESA

L’IMU non risparmia nessuno, infatti, come annunciato dal premier Monti anche la Chiesa si dovrà attenere a tale imposta, quantomeno sui propri beni a prevalente destinazione commerciale.

L’annuncio del premier è avvenuto tramite una lettera indirizzata al Vicepresidente della Commissione Ue, nella quale il Presidente del Consiglio s’impegna a chiarire definitivamente le norme sull’esenzione degli immobili dall’imposta.

Come da comunicato del Governo il chiarimento di tale normativa dovrebbe arrivare tramite un apposito emendamento: ricordiamo che l’esenzione deve applicarsi solo agli immobili nei quali si svolga un’attività non commerciale in maniera esclusiva, in poche parole dovrà essere abrogata l’esenzione per gli immobili ecclesiastici a destinazione “mista”, ovvero sia commerciale sia non commerciale, mantenendola soltanto per le unità immobiliare dedicate all’attività non commerciale.

Proprio a questo scopo, il Governo prevede l’introduzione di un sistema di dichiarazione che consenta , utilizzando parametri stabiliti dal Ministero dell’Economia, “l’individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all’interno di uno stesso immobile”.

Il controllo della commissione europea

La formulazione non chiarissima e confusa delle norme emanate nei precedenti anni, ha spinto la Commissione europea ad aprire, nell’ottobre 2010, una procedura per accertare se l’esenzione sia o meno un aiuto di Stato compatibile con le norme comunitarie. Con questa manovra, il Governo Monti spera che anche la procedura avviata venga chiusa.

La misura avrà un impatto su tutti gli enti non commerciali

E’ da far presente che la Chiesa cattolica e i soggetti religiosi non sono gli unici enti beneficiari dell’esenzione; la quale include anche scuole private, associazioni sportive dilettantistiche e volontariato.
La misura avrà un sicuro impatto su tutti gli enti non commerciali, portando nelle Casse pubbliche una somma stimata pari a 100 milioni di maggiori tributi.

E’ da far presente che la Chiesa cattolica e i soggetti religiosi non sono gli unici enti beneficiari dell’esenzione; la quale include anche scuole private, associazioni sportive dilettantistiche e volontariato.
La misura avrà un sicuro impatto su tutti gli enti non commerciali, portando nelle Casse pubbliche una somma stimata pari a 100 milioni di maggiori tributi.

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