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COMUNICATO STAMPA ASSOPROPRIETARI - BILANCIO COMUNE BOLOGNA
«Siamo soddisfatti a metà, perché un po' di più l'amministrazione poteva osare». Così Tonino Veronesi, presidente Assoproprietari, commenta il bilancio di previsione 2016-2018 illustrato giovedì dall'assessore competente Silvia Giannini alle associazioni di categoria, tra cui appunto Assoproprietari. Tra i punti salienti della manovra, l'annunciata abolizione dell'Imu e della Tasi sulla prima casa, prevista nella Legge di Stabilità, che per le famiglie si tradurrebbe in un risparmio di 49milioni di euro, pari a circa 400 euro a nucleo. Con conferma, invece, del 10,6 per mille sugli altri immobili e dell'aliquota al 7,6 per mille sugli affitti a canone concordato e sugli alloggi concessi in uso gratuito a parenti e affini di primo grado. Ed è qui che emerge 'contrarietà' dell'associazione. «Noi - spiega Veronesi - auspicavamo una riduzione dell'Imu per gli appartamenti dati in locazione a canone libero per facilitare anche questo tipo di contratto, soprattutto alla luce dell'emergenza abitativa che colpisce Bologna. E avevamo chiesto una riduzione Imu per gli appartamenti dati in comodato gratuito a parenti in linea retta». Istanza che non è stata accolta. «Eppure - la chiosa - anche questo sarebbe andato nella direzione di aiutare le famiglie». E Veronesi esemplifica. Un'abitazione principale di 75 metri quadri, nella prima periferia di Bologna, tipo Via Vittorio Veneto, dato in uso ad un parente di primo grado, «salvo particolari condizioni difficilmente realizzabili», oggi costa 1.159 euro di Imu. «Essere proprietari - la puntualizzazione - non equivale ad essere ricchi. Sono moltissimi i genitori che hanno investito nel mattone per garantire un futuro a quei figli che oggi, tra crisi economica e assenza di lavoro, hanno comunque difficoltà». La speranza è comunque che con l'abolizione Imu sulla prima casa, l'intero comparto edilizio, inteso non tanto come costruzioni quanto compravendite e ristrutturazioni, riprenda. E che benefici siano anche per il tessuto urbano, «che tra case e negozi sfitti sta neppure troppo lentamente degradando, con conseguente percezione di insicurezza. «C'è bisogno di fiducia - la chiosa - è una questione anche psicologica».
Dati Assoproprietari: i prezzi, rispetto al 2008, sono calati intorno al 30%.
In centro (via Marconi) un appartamento di 100 metri quadri nel 2008 costava sui 350-330 mila euro contro i 270-250mila attuali; nella prima periferia (via Saffi), si è scesi da 300-280 mila a 220-200 mila; nella seconda periferia (Corticella), da 240-230mila a 170-160 mila euro. Tempi d'attesa dai 6 ai 14 mesi. Al primo incontro con l'agente chiede uno sconto del 10/20 per cento.
Camilla Ghedini
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